martedì 14 gennaio 2014

NON OPPRIMERE I FIGLI CON L'IDEA DELLA SCUOLA.....

                                                 




http://www.interruzioni.com/ginzburgscuola.htm


Vi invitiamo a leggere queste parole profetiche della scrittrice Ginzburg, scritte nel secolo scorso, che danno la misura "estrema" di come oggi viene vissuta l'esperienza scolastica dentro e a ridosso delle famiglie.

5 commenti:

  1. Sebbene le famiglie abbiano un ruolo principale nell' educazione dei propri figli, gli insuccessi di quest' ultimi non possono essere imputati alla sola responsabilità delle famiglie. La scuola come la famiglia ed altri stakeholder devono mettere in campo strategie di empowerment che, insieme ai tradizionali corsi di recupero, possono aiutare a superare temporanei momenti di difficoltà. Negli ultimi tempi la componente genitoriale nelle sue forme più alte rappresentate dalle associazioni di genitori vengono coinvolte ed interpellate sempre di più dalle rappresentanze istituzionali su argomenti che riguardano direttamente o indirettamente la formazione e l'istruzione dei ragazzi. Questo conferma ancora di più che il problema va affrontato insieme, in termini di responsabilità e condivisione di pratiche ed obiettivi educativi.

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    1. Ma nessuno imputa alle famiglie gli insuccessi dei loro figli, nè la Ginzburg nè tanto meno noi della "scatola rossa"....
      Il punto è semmai il modo in cui essi vengono vissuti e raccontati, tanto che la scrittrice parla di "non opprimere" i bambini, volendo forse alludere a quella scomoda e per certi versi perdente modalità con cui la realtà viene in genere filtrata e rappresentata dai desideri e dalle aspettative che il mondo adulto esprime e asseconda.

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  2. Primo dovere dei genitori: insegnare ai figli a essere INDIPENDENTI!
    Ma come si può raggiungere questo obiettivo se è prima la Scuola a stressare alunni e relativi genitori per un sempre più eccellente rendimento dei ragazzi? Questo perché ormai si deve dar conto a un freddo registro elettronico che giudica molto matematicamente gli alunni e che non perdona un umano impreparato preso perché il giorno prima si è fatto tardi al compleanno dell'amica!
    Per non parlare della temutissima prova Invalsi che stressa docenti, Scuola (perché con essa deve dar prova del suo rendimento) e allievi che vengono giudicati da domande a risposta multipla in un limitato tempo cronometrato!

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  3. ottimo cm illustrazione di cio' che dovrebbe essere rapporto scuola,figli, genitori.E' vero,molte volte cio' che preme a noi,per loro e' un superfluo,un di piu',anzi,probabilmente le loro ambizioni,i loro sogni,le loro prospettive,nn collimano con i nostri desideri.Bhe!Tocca farsene una ragione ed educare i figli a scegliere con amore la strada da intraprendere ed appoggiarli,pretendendo pero' che la strada intrapresa venga percorsa fino alla fine.Non credo che mostrandoci troppo accondiscendenti nelle scelte fatte e poi ritrattare sia educativo,nn possiamo educarli a cambiare strada ad ogni piccolo ostacolo.Gli ostacoli vanno affrontati e superati,anche cadendo,ma sempre rialzandosi.

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